Un segno tangibile.  Tutelare il made in italy del cibo iniziando proprio dal ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare guidato da Francesco Lollobrigida. Un concetto chiaro e ben definito.  Un tema che durante la storia repubblicana italiana ha poco appassionato tutti gli attori della politica salvo rarissime eccezioni. Il consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei plaude all’iniziativa del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni di dare un segnale forte.

Per la prima volta si parla di sovranità alimentare -spiega il presidente del consorzio di tutela olio dop monti iblei, Dott. Giuseppe Arezzo – di concetti tanto semplici quanto difficili da pronunciare. La nostra agricoltura ha un patrimonio di bio diversità unico nel suo genere. La sovranità alimentare va di pari passo con tutte le battaglie del nostro governo in seno all’Europa a tutela delle produzioni nazionali di alto livello, come l’olio  Dop.  Il concetto di sovranità alimentare esiste da almeno 25 anni – aggiunge Arezzo – e si può dire che indichi, semplificando molto, un modello di gestione delle risorse alimentari basato sulla sostenibilità e su principi di giustizia sociale e sulla autodeterminazione anziché su una mercificazione del cibo .Scegliere la definizione di Sovranità Alimentare non significa parlare di autarchia o di una qualche forma di nazionalismo applicata alle politiche agricole e alimentari. Significa garantire il diritto dei popoli a determinare le proprie politiche alimentari senza costrizioni esterne legate a interessi privati e specifici. Sembra davvero strano e surreale che qualche autorevole esponente politico della sinistra – commenta il presidente del consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei -faccia confusione sul termine sovranità alimentare ripercorrendo paragoni assurdi con il ventennio fascista che nulla hanno a che vedere e che, oramai, appartengono alla storia  del nostro paese”. 

 I  ragazzi diversamente abili di 14  istituti alberghieri,  provenienti da ogni parte d’Italia, si sono cimentati in una gara in sala e per la preparazione di una crepes al flambè con i sapori tipici del territorio. L’olio dop dei monti iblei, insieme ad altre eccellenze, è stato il protagonista nella preparazione dei piatti. Il concorso nazionale “Le diverse abilità nel mondo della ristorazione”, manifestazione giunta alla terza edizione e dedicata ai giovani diversamente abili, è stato organizzato dall’Associazione maitres italiani ristoranti e alberghi (Amira),  all’Aretusa Palace Hotel di Siracusa. “Questi ragazzi hanno dimostrato di avere una marcia in più – spiega il presidente del consorzio di tutela olio dop monti iblei, Giuseppe Arezzo vedere questi studenti al lavoro con attenzione e grande dedizione ci fa capire quanto sia importante il ruolo della scuola e dei loro tutor. Dietro la parola disabile c’è un mondo di abili a fare altro, di sensibilità a volte sconosciute, a volte incomprese ai più, altre volte valorizzate. Alle competenze prettamente gastronomiche, nel caso degli studenti dell’istituto alberghiero, vanno quindi sommate quelle gestionali, organizzative e commerciali. Il consorzio di tutela non poteva non essere presente a questo evento -aggiunge Arezzo -per una tematica non solo di carattere sociale ma di promozione delle sue eccellenze iniziando proprio dall’olio dop dei monti iblei”.

Una cena di gala con maitre e cuochi d’eccezione. Saranno i ragazzi disabili, degli istituti alberghieri,  i protagonisti del concorso nazionale promosso dall’Amira – Associazione Maitre Italiani Ristoranti ed Alberghi, che si svolgerà all’Aretusa Palace di Siracusa il 19-20 e 21 ottobre. Il consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei fornirà l’olio. “Una manifestazione davvero speciale – spiega il presidente del consorzio di tutela olio dop monti iblei, Giuseppe Arezzo – non potevano non accettare l’invito dell’Amira e del suo fiduciario di Ragusa Barocca, Vito Guzzardi. Ristorazione e disabilità è un tema del quale si parla poco ma che riguarda tantissime persone”. Testimonial della manifestazione, l’atleta paralimpica di fama mondiale con sindrome di Down, Nicole Orlando. L’iniziativa è  organizzata da Luciano Graziano, Gran Maestro della Ristorazione, con il fiduciario della sezione Sicilia Centrale, Giuseppe Pinzino. A disposizione dei ragazzi disabili, i tutor, che li guideranno verso l’acquisizione delle competenze necessarie per poter entrare a pieno titolo nel mondo del lavoro. Le persone diversamente abili hanno una sensibilità speciale che rende meraviglioso l’ambiente dove operano. I ragazzi, aspiranti maitre, dovranno cimentarsi nella preparazione di un piatto alla lampada con la creazione di una crepes con prodotti tipici del territorio.

 

 

Una degustazione delle  “eccellenze” con l’olio dop monti iblei. Il battesimo del nuovo corso di laurea in management delle imprese  per l’economia sostenibile diventa un’occasione per fare conoscere al mondo accademico le peculiarità dell’olio dop. Una  full immersion, nell’aula magna dell’ex distretto militare, a Ragusa Ibla, con  la presentazione del corso di laurea. Poi, in piazza Chiaramonte, nella sede della facoltà, la degustazione  di olio dop.  “La conoscenza – spiega il presidente del consorzio di tutela olio dop monti iblei, Giuseppe Arezzo -dà la possibilità di rendere note le storia, i valori, i legami che il nostro olio ha con il territorio. I nostri produttori continuano a scommettere sulla qualità in un anno sicuramente molto difficile.  E’ stata l’occasione per riflettere sulle caratteristiche dell’olio  e sulle esigenze di promuovere e salvaguardare una tradizione millenaria che ha, nell’olivicoltura di qualità, il suo fiore all’occhiello. Si punta a valorizzare il settore con un continuo miglioramento dello standard qualitativo, grazie agli sforzi profusi dei nostri produttori,  e allargando le prospettive di crescita, legate non solo alla produzione, ma anche alla formazione, allo sviluppo, e alla promozione  dell’olio. A proposito di raccolta delle olive –  aggiunge il presidente Arezzo – si profila un’annata eccezionale in termini di qualità ma con una riduzione generale di circa il 20 per cento a causa degli eventi atmosferici, vedi la carenza di precipitazioni e le temperature molto elevate, che si sono susseguite nei mesi scorsi”. Il nuovo corso di laurea, con sede a Ragusa Ibla,  si concentra sulle caratteristiche, i problemi, e le potenzialità delle aziende dell’agricoltura, dell’agroindustria, del turismo e della cultura, e sulle aziende dei settori ad essi collegati. Nel corso è prevista una formazione orientata al supporto di nuovi progetti di valorizzazione delle risorse territoriali anche attraverso l’internazionalizzazione, l’interazione nei nuovi contesti mediatici e l’analisi degli strumenti di certificazione degli output aziendali.

Il taglio del nastro con le “eccellenze” del territorio. Un banchetto informativo con una degustazione guidata del consorzio dell’olio dop Monti iblei. Una vetrina, l’ennesima, per il consorzio che sarà presente venerdì 14 ottobre all’inaugurazione del corso di laurea triennale in management delle imprese per l’economia sostenibile all’ex distretto militare, in piazza Solarino, a Ragusa Ibla. “Una straordinaria occasione di crescita per il nostro territorio – spiega il presidente del consorzio di tutela olio dop Monti iblei, Giuseppe Arezzo – Il corso si concentra sulle caratteristiche, i problemi e le potenzialità delle aziende dell’agricoltura, dell’agroindustria, del turismo e della cultura, e sulle aziende dei settori ad essi collegati. Nel corso di laurea è prevista una formazione orientata al supporto di nuovi progetti di valorizzazione delle risorse territoriali anche attraverso l’internazionalizzazione. Per il consorzio di tutela – aggiunge Arezzo – sarà un’occasione per fare conoscere ai docenti le caratteristiche dell’olio che è il frutto di una sinergica ed attenta filiera produttiva dove nulla viene affidato al caso ricordando che il territorio rappresenta l’essenza dell’unicità del nostro olio. Caratteristiche che, da sempre, connotano la storia olivicola di questa splendida realtà del Sud est della Sicilia”.

Un mix indissolubile che lega la cultura dell’olio all’identità della terra e al turismo di qualità. La promozione dell’olio dop Monti iblei all’interno del salone del gusto Terra Madre in programma al Parco Dora di Torino dal 22 al 26 settembre. Lo spazio espositivo, con degustazioni a tema, all’interno dello stand del Libero consorzio di Ragusa insieme con i presidi Slow food e ai consorzi di tutela. “Ringraziamo il commissario Salvatore Piazza che ha voluto sostenere questa presenza congiunta al salone del gusto di Torino – spiega il presidente del consorzio di tutela olio dop Monti iblei, Giuseppe Arezzo – un appuntamento fieristico, l’ennesimo, per il consorzio di tutela che avrà la possibilità di fare conoscere al grande pubblico le qualità e le peculiarità dell’olio dop Monti iblei. L’olio è annoverato fra le scelte migliori in materia di condimenti per il sapore, la fragranza e per le sue virtù salutari. Una vera e propria vocazione che incontra un mercato sempre più aperto e acquirenti sempre più interessati alle mille sfumature dell’olio di qualità”. Una delle parole chiave di Terra Madre salone del gusto è imparare. Tanti gli appuntamenti pensati per le famiglie, ma anche per le nuove generazioni, con attività di educazione su cibo e alimentazione. Non mancano le occasioni per approfondire il tema della rigenerazione attraverso il cibo e le voci dei suoi protagonisti. Marchio distintivo di tutti gli eventi Slow food, a Parco Dora, i laboratori del gusto. Tema dominante è la rigenerazione che sarà affrontato da molti punti di vista mettendo a fuoco i temi del cibo “pulito, buono e giusto”. “I due anni di stop legati alla pandemia hanno bloccato ogni attività di promozione del consorzio di tutela – aggiunge Arezzo – e questa può essere una importante occasione. Abbiamo pensato anche ad un piatto tipico del territorio ibleo arricchito con del buon olio dop Monti iblei. Un viaggio attraverso l’olio e le sue consistenze”. Una declinazione dell’olio che gioca ad assumere nuove forme e nuove consistenze; un laboratorio sul suo utilizzo, sul suo diventare “ingrediente” e non semplice condimento.

 

Meno 20 per cento rispetto ai numeri dello scorso anno. Il caldo anomalo, che a maggio ha compromesso la fioritura, e il deficit idrico hanno creato le condizioni per un’annata di poca “carica” delle olive destinate alla produzione del rinomato Olio dop Monti iblei. Una quantità ridotta ma di eccelsa qualità. “E’ una stagione anomala – spiega il presidente del consorzio di tutela Olio dop Monti iblei, Giuseppe Arezzo – ma ci sono tutte le condizioni per una produzione a livello qualitativo superiore alle attese. Siamo certi che, anche quest’anno, i nostri produttori, saranno in grado di produrre un olio straordinario destinato, in buona parte, al mercato estero. Per l’export si stanno aprendo scenari interessanti e ci sono buone ragioni per continuare a essere ottimisti”. In alcune aree del territorio, vicino al mare, la raccolta sarà anticipata di qualche settimana. “Le reti sono state già posizionate sotto gli alberi -commenta Arezzo – per l’inizio della raccolta.  Da questa antica terra provengono oli caratteristici per il loro sapore armonico dal fruttato medio-intenso, dal colore verde-oro, dal gusto fruttato con sentori di erbe, pomodoro verde e carciofo, con note di amaro e piccante armonicamente in equilibrio tra loro”. L’estrema cura dedicata alla produzione unita alle caratteristiche uniche donate al frutto consentono di ottenere una Dop dalle note gustative dinamiche ed avvolgenti: una vera esplosione di gusto al palato. Consumare un olio extravergine di oliva Dop significa avvicinarsi al territorio di origine, alla sua storia e alle sue tradizioni e apprezzare il frutto del lavoro di produttori e frantoiani. Non solo note positive. L’aumento dei costi dell’energia avrà effetti devastanti anche sulla filiera dell’olio. Il rincaro dell’energia si abbatte sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dal vetro per le bottiglie fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti.

L’ azienda siciliana Frantoi Cutrera e’ salita, quest’anno, sul podio di Monocultivaroliveoil, il concorso internazionale che incorona i migliori oli extra vergine di oliva monovarietali. A Frantoi Cutrera è andato non solo il premio “Best of the World 2022” ma anche il Dinasty of the year ed il Tech video 2022. Tre riconoscimenti che premiano la Sicilia.  Il Concorso Monocultivaroliveoil e’ l’appuntamento con i migliori oli extra vergine di oliva monocultivar, nato quindici anni fa da un’idea di  Gino Celletti, uno dei più importanti esperti mondiali del settore olivicolo/oleario e da anni impegnato nella costante valorizzazione delle produzioni di eccellenza di oli evo monovarietali. A conquistare la giuria e’ stato l’olio evo “Primo” che viene prodotto sui Monti Iblei, a 350-450 metri di altitudine sul livello del mare, da uliveti secolari. Si usa esclusivamente la varieta’ Tonda Iblea, dal colore verde brillante, e’ intensamente fruttato con pronunciate note di pomodoro verde, erba appena tagliata ed erbe fresche aromatiche. In bocca si presenta corposo ed intenso. L’amaro e il piccante sono presenti ma molto equilibrati. “E’ un risultato straordinario – commenta il presidente del consorzio di tutela olio dop monti iblei, Giuseppe Arezzo – frutto della passione e del duro lavoro.  Un prodotto di alta qualità capace di esaltare gusti, profumi e tradizione in un territorio, storicamente, fiore all’occhio della dop monti iblei”,

 

 

 

 

 

Hanno superato a pieni voti l’esame finale. Da oggi i sedici capi panel “formati”a Catania saranno operativi. Il corso, articolato in cinque giornate, è stato organizzato dall’istituto regionale dell’olio e del vino (Irvo), in collaborazione con la Camera di commercio del sud est e dei consorzi di tutela olio dop Monti Iblei e Monte Etna. “Il panel -spiega Sebastiano  Di Bella, presidente dell’Irvo – è uno strumento decisivo per valutare la qualità dell’olio. Non basta l’’esame chimico-fisico ma servono altri parametri  gustativi e degustativi che negli esami di carattere chimico sfuggono”. L’ispettore generale del dipartimento per la repressione frodi dei prodotti agroalimentari, nel suo intervento, ha focalizzato l’attenzione su una figura di alto profilo per l’esame di un buon olio. “Il capo panel è un elemento di grande oggettività nell’esame dell’olio – aggiunge l’ispettore Felice Assenza – dobbiamo rafforzare questo elemento centrale per la qualità dei nostri oli. Il capo panel ha una grande responsabilità. Non solo sulla valutazione degli oli ma anche sugli aspetti di carattere organizzativo”.Assaggiare l’olio è qualcosa che richiede metodo e sensibilità. Cioè intuito sensoriale per poter distinguere un olio da un altro. Da qui la necessità di formare nuovi professionisti del settore che saranno da supporto ai “veterani”. Un corso molto richiesto, finalizzato alla formazione di professionisti nel controllo qualità degli oli d’oliva e rivolto agli assaggiatori iscritti all’elenco nazionale tecnici ed esperti assaggiatori degli oli d’oliva che da almeno tre anni operano in un panel di assaggio riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole. “Un ringraziamento all’Irvo di Palermo, al  ministero delle politiche agricole e forestali, alla camera di commercio del sud est e ai colleghi del consorzi di tutela Dop monte etna e al suo presidente Giosuè Catania per la buona riuscita del corso – commenta Giuseppe Arezzo, presidente del consorzio di tutela olio dop monti iblei -siamo riusciti a formare sedici professionisti di alto profilo”.

Un corso teorico-pratico per formare  nuovi capi panel. Sedici professionisti che avranno il compito di valutare le caratteristiche organolettiche di un olio e darne una valutazione su basi tecnico-scientifiche ben precise. L’evento formativo organizzato dall’istituto regionale del vino e dell’olio in collaborazione con la camera di commercio del sud est, con i consorzi di tutela olio dop Monti Iblei e dop Monte Etna, si svolgerà a Catania, nella sede della Camera di Commercio, dal 26 al 30 aprile.  Il programma del corso, articolato in 35 ore, prevede la parte teorica caratterizzata da cenni di agronomia e influenze nelle tecniche di estrazione sulla qualità dell’olio extravergine, nozioni di chimica dell’olio applicata alle innovazioni tecnologiche, oltre alle norme sull’etichettatura e la prova d’assaggio con i criteri e le modalità per il riconoscimento dei panel di assaggiatori. Infine, il 30 aprile, la valutazione di fine corso con i criteri e le modalità per il riconoscimento dei panel di assaggiatori. Tra i relatori Luciano Di Giovacchino, Stefania Carpino, Ernesto Puglisi Allegra, Alberto Morreale, Marino Giorgetti, Giovanni Pipalo, Andrea Giorno e Sebastiano Forestale. Il “battesimo” del corso sarà dato da Felice Assenza, capo dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, la conclusione del corso, con la consegna degli attestati, sarà affidata a Luigi Polizzi, direttore generale del Ministero delle politiche  agricole, alimentari e forestali.