Articolo pubblicato dal Sole24Ore
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Cibo’ So Good per promuovere, da nord a sud, il Belpaese. Un video per raccontare e promuovere le eccellenze enogastronomiche italiane, attraverso le regioni, i parchi nazionali e regionali, località termali e sciistiche. Un itinerario entusiasmante alla scoperta dei prodotti DOP , IGP e TIPICI.
RAGUSA – È stato modificato il disciplinare di produzione dell’olio Monti Iblei. Pubblicato sulla Gazzetta europea, il documento è stato variato per alcune novità inerenti i comuni interessati, per l’area di riferimento e quindi quella di produzione.
Il lavoro va avanti da diversi anni e ha conosciuto uno slancio con l’attuale consiglio di amministrazione del Consorzio, presieduto da Giuseppe Arezzo. I cambiamenti riguardano sostanzialmente l’ampliamento delle aree di produzione con l’ingresso di nuovi comuni all’inserimento di nuove varietà.
Quattro le new entry, ossia Scordia e Mirabella Imbaccari in provincia di Catania, Avola e Carlentini nel Siracusano. In questi comuni “sono stati riscontrati i requisiti storici ed agronomici per poter far parte della zona geografica di produzione dell’olio dop Monti iblei. Per adeguare il disciplinare al principio di unicità dell’area di riferimento della Dop – hanno riferito dal cda – è stato ricompreso nella zona geografica l’intero comune di Carlentini presente nel disciplinare vigente per una sola parte”.
Ampliando inoltre l’area di produzione, alcuni territori del ragusano, ricadenti nella fascia costiera, parzialmente delimitati, ci rientrano a pieno titolo con i confini amministrativi. Un’altra novità importante riguarda la possibilità di utilizzare la denominazione ‘Monti iblei’ per tutta la produzione eliminando l’obbligo di usare le menzioni geografiche aggiuntive.
“Anche l’altitudine, inerente l’ubicazione delle piante o dei terreni olivetati, non ha più alcun limite – hanno aggiunto – Si è ritenuto di eliminare la delimitazione altimetrica (80-700 metri sul livello del mare). Infatti, anni di analisi confermano – è scritto, tra l’altro, nelle modifiche – che anche a quote basse, sotto gli 80 metri sul livello del mare, se le olive delle diverse varietà vengono raccolte nel periodo indicato nel disciplinare e con i criteri delle moderne tecniche di estrazione, così come prescritto nel disciplinare di produzione, non ci sono differenze nel prodotto finale”.
Tra le modifiche apportate c’è anche l’inserimento di due varietà autoctone Biancolilla e Zaituna e la possibilità, per i produttori, di realizzare olii monocultivar o, in alternativa, con uno, due, tre e al massimo cinque cultivar diverse.
“Abbiamo incassato un risultato straordinario – ha evidenziato il presidente del consorzio di tutela dell’olio Dop Monti iblei, Giuseppe Arezzo – frutto di un lavoro incessante del consorzio e del consiglio di amministrazione. Il consorzio ha dimostrato la sua dinamicità presentando una modifica al disciplinare al passo con i tempi introducendo, di fatto, le innovate tecnologie nei moderni impianti. Abbiamo tutte le carte in regola, adesso, per portare avanti un importante lavoro di promozione con l’aiuto che ci arriverà anche, ne siamo certi, dal sindaco di Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Gurrieri, nella sua qualità di coordinatore regionale delle città dell’olio della Sicilia”.
Fonti: QdS.it
Ottimo in qualità meno in quantità. Una produzione inferiore alle attese, con una frammentazione nei singoli territori, ma con una qualità eccelsa. Una produzione dell’olio dop monti iblei che risente delle condizioni climatiche con le temperature assai elevate durante il periodo della fioritura.
Lo scorso anno la produzione ha superato la soglia di 2 mila quintali di olio dop pari a duecento mila chilogrammi. L’annata agraria 2018-2019 ha fatto registrare, di contro, una produzione di 1500 quintali spalmati nelle tre province di Ragusa, Siracusa e Catania.
Ad oggi i 210 olivicoltori, 18 imbottigliatori, 17 frantoiani, che aderiscono al consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei guardano con fiducia l’avvio della nuova “annata” con la raccolta delle olive prevista per la fine di settembre. “E’ stato un anno difficile da dimenticare –spiega il presidente del consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei, Giuseppe Arezzo – con mille problematiche legate all’emergenza covid 19 che ha stravolto le abitudini di ognuno di noi. Anche le aziende hanno risentito, in maniera pesante, delle chiusura di molte attività con un inevitabile calo dei consumi e degli acquisti”.
Le condizioni climatiche condizionano e non poco la raccolta e la produzione dell’olio dop monti iblei. “Fortunatamente la mosca olearia – aggiunge Arezzo – il parassita più preoccupante per gli uliveti, presente in tutti gli areali di coltivazione dell’ulivo, non ha provocato grandi danni”.Il consorzio, come sempre, farà la propria parte per la promozione e la valorizzazione dell’olio dop.
“Molti degli appuntamenti fieristici nazionali e internazionali, dal Sol di Verona al Cibus di Parma, sono stati annullati – commenta il presidente del consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei – puntiamo molto alla valorizzazione grazie all’impegno dei nostri straordinari produttori ed è sicuramente di buon auspicio anche il riconoscimento meritato del sindaco di Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Gurrieri, nominato coordinatore regionale dell’associazione nazionale città dell’olio. Il rinnovo degli organi regionali è avvenuto in un momento particolarmente delicato per il comparto olivicolo, la cui situazione di difficoltà è stata acuita dalla pandemia da Coronavirus, che ha pesantemente inciso anche sulle attività di ristorazione e turistiche, nonché sulle stesse esportazioni”.
Modifiche al disciplinare di produzione dell’olio dop monti iblei. Con la pubblicazione sulla gazzetta europea lo scorso 19 agosto. Tante le “novità”: dall’ampliamento delle aree di produzione con l’ingresso di nuovi comuni all’inserimento di nuove varietà. Quattro le new entry: Scordia e Mirabella Imbaccari in provincia di Catania, Avola e Carlentini nel siracusano. In questi comuni “sono stati riscontrati i requisiti storici ed agronomici per poter far parte della zona geografica di produzione dell’olio dop monti iblei. Per adeguare il disciplinare al principio di unicita’ dell’area di riferimento della dop e’ stato ricompreso nella zona geografica l’intero comune di Carlentini presente nel disciplinare vigente per una sola parte”. Modifiche “sostanziali” con l’ampliamento dell’area di produzione. Alcuni territori del ragusano, ricadenti nella fascia costiera, parzialmente delimitati, rientrano a pieno titolo con i confini amministrativi. E’ stata introdotta la possibilità di utilizzare la denominazione “monti iblei”per tutta la produzione eliminando l’obbligo di usare le menzioni geografiche aggiuntive. Anche l’altitudine, inerenti l’ubicazione delle piante o dei terreni olivitati, non ha più alcun limite. Si è ritenuto, infatti, eliminare la delimitazione altimetrica (80-700 metri sul livello del mare) “Anni di analisi confermano e anche a quote basse, sotto gli 80 metri sul livello del mare, se le olive delle diverse varietà vengono raccolte nel periodo indicato nel disciplinare e con i criteri delle moderne tecniche di estrazione, così come prescritto nel disciplinare di produzione, non ci sono differenze nel prodotto finale”.Altra novità, del disciplinare di produzione pubblicato sulla Gazzetta europea, l’inserimento di due varietà autoctone Biancolilla e Zaituna e la possibilità, per i produttori, di realizzare olii monocultivar o, in alternativa, con uno, due, tre e al massimo cinque cultivar diverse. Il presidente del consorzio di tutela dell’olio Dop Monti iblei, Giuseppe Arezzo, guarda con fiducia al futuro. “E un risultato straordinario – commenta Giuseppe Arezzo – frutto di un lavoro incessante del consorzio e del consiglio di amministrazione. Un ringraziamento va rivolto all’assessorato regionale all’agricoltura e al ministero delle politiche agricole per la fattiva e importante collaborazione. Il consorzio ha dimostrato la sua dinamicità presentando una modifica al disciplinare al passo con i tempi introducendo, di fatto, le innovate tecnologie nei moderni impianti”. Un lavoro di interlocuzione iniziato nel 2012. “Durante il primo mandato da presidente -aggiunge Arezzo – è iniziato un percorso irto di ostacoli per la modifica sostanziale al disciplinare con mille cavilli burocratici da superare. C’era l’esigenza, da subito, di ampliare l’area di produzione e di includere alcune realtà importanti della Sicilia sud orientale. Circoscrivere il comprensorio del consorzio inglobando altri territori omogenei vocati all’olivicoltura”.Il consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei comunicherà, previa audizione pubblica, il risultato raggiunto con la modifica al disciplinare.
Ottimo in qualità meno in quantità. Una produzione inferiore alle attese, con una frammentazione nei singoli territori, ma con una qualità eccelsa. Una produzione dell’olio dop monti iblei che risente delle condizioni climatiche con le temperature assai elevate durante il periodo della fioritura.
Lo scorso anno la produzione ha superato la soglia di 2 mila quintali di olio dop pari a duecento mila chilogrammi. L’annata agraria 2018-2019 ha fatto registrare, di contro, una produzione di 1500 quintali spalmati nelle tre province di Ragusa, Siracusa e Catania.
Ad oggi i 210 olivicoltori, 18 imbottigliatori, 17 frantoiani, che aderiscono al consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei guardano con fiducia l’avvio della nuova “annata” con la raccolta delle olive prevista per la fine di settembre. “E’ stato un anno difficile da dimenticare –spiega il presidente del consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei, Giuseppe Arezzo – con mille problematiche legate all’emergenza covid 19 che ha stravolto le abitudini di ognuno di noi. Anche le aziende hanno risentito, in maniera pesante, delle chiusura di molte attività con un inevitabile calo dei consumi e degli acquisti”.
Le condizioni climatiche condizionano e non poco la raccolta e la produzione dell’olio dop monti iblei. “Fortunatamente la mosca olearia – aggiunge Arezzo – il parassita più preoccupante per gli uliveti, presente in tutti gli areali di coltivazione dell’ulivo, non ha provocato grandi danni”.Il consorzio, come sempre, farà la propria parte per la promozione e la valorizzazione dell’olio dop.
“Molti degli appuntamenti fieristici nazionali e internazionali, dal Sol di Verona al Cibus di Parma, sono stati annullati – commenta il presidente del consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei – puntiamo molto alla valorizzazione grazie all’impegno dei nostri straordinari produttori ed è sicuramente di buon auspicio anche il riconoscimento meritato del sindaco di Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Gurrieri, nominato coordinatore regionale dell’associazione nazionale città dell’olio. Il rinnovo degli organi regionali è avvenuto in un momento particolarmente delicato per il comparto olivicolo, la cui situazione di difficoltà è stata acuita dalla pandemia da Coronavirus, che ha pesantemente inciso anche sulle attività di ristorazione e turistiche, nonché sulle stesse esportazioni”.
In occasione della nuova campagna olearia dell’Olio extravergine di oliva DOP Monti Iblei, il Presidente del Consorzio di Tutela, il dott. Giuseppe Arezzo ha diramato una nota:
Ottimo in qualità meno in quantità. Una produzione inferiore alle attese, con una frammentazione nei singoli territori, ma con una qualità eccelsa, quella del 20020. Una produzione dell’olio DOP monti iblei che risente delle condizioni climatiche con le temperature assai elevate durante il periodo della fioritura.
Lo scorso anno la produzione ha superato la soglia di 2 mila quintali di olio DOP, pari a duecento mila chilogrammi. L’annata agraria 2018-2019 ha fatto registrare, di contro, una produzione di 1500 quintali spalmati nelle tre province di Ragusa, Siracusa e Catania.
Ad oggi, i 210 olivicoltori, 18 imbottigliatori, 17 frantoiani, che aderiscono al consorzio di tutela dell’olio DOP Monti Iblei, guardano con fiducia l’avvio della nuova “annata” con la raccolta delle olive prevista per la fine di settembre.
“E’ stato un anno difficile da dimenticare – sottolinea il presidente Arezzo – con mille problematiche legate all’emergenza covid 19 che ha stravolto le abitudini di ognuno di noi.
Anche le aziende hanno risentito, in maniera pesante, della chiusura di molte attività, con un inevitabile calo dei consumi e degli acquisti”.
Le condizioni climatiche condizionano e non poco la raccolta e la produzione dell’olio DOP monti iblei. “Fortunatamente la mosca olearia – aggiunge Arezzo – il parassita più preoccupante per gli uliveti, presente in tutti gli areali di coltivazione dell’ulivo, non ha provocato grandi danni”.
Il consorzio, come sempre, farà la propria parte per la promozione e la valorizzazione dell’olio DOP.
“Molti degli appuntamenti fieristici nazionali e internazionali, dal Sol di Verona al Cibus di Parma, sono stati annullati – commenta ancora Arezzo – puntiamo molto alla valorizzazione grazie all’impegno dei nostri straordinari produttori ed è sicuramente di buon auspicio anche il riconoscimento meritato al sindaco di Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Gurrieri, nominato coordinatore regionale dell’Associazione nazionale Città dell’Olio.
Il rinnovo degli organi regionali è avvenuto in un momento particolarmente delicato per il comparto olivicolo, in una situazione di difficoltà acuita dalla pandemia da Coronavirus, che ha pesantemente inciso anche sulle attività di ristorazione e turistiche, nonché sulle stesse esportazioni, l’entusiasmo dei nuovi vertici potrà servire per il rilancio del settore”.
L’olio siciliano conquista il gradino più alto del podio.
Un risultato straordinario per la qualità e per il forte “connubio” tra l’olio e il territorio di appartenenza. Un prestigioso riconoscimento al premio Ercole Olivario giunto alla sua 28esima edizione. A Perugia, nella sede della camera di commercio, la cerimonia di premiazione. Questa 28esima edizione del concorso ha visto in gara 186 etichette provenienti da 15 regioni italiane che, dopo una prima selezione regionale, sono state valutate da una giuria nazionale, guidata dal capo panel Gianfranco De Felici e costituita da 15 degustatori, in rappresentanza delle regioni olivicole italiane partecipanti al concorso. Nella categoria Dop Fruttato Medio primo posto per l’azienda Agrestis Nettaribleo – Dop Monti Iblei della Agrestis Società Cooperativa Agricola di Buccheri (Siracusa), 2° Classificato – Titone – Dop Valli Trapanesi dell’Azienda Agricola Biologica Titone di Trapani.
Nella categoria Categoria e.v.o. Dop Fruttato Intenso secondo Classificato – Letizia – Dop Monti Iblei dell’Azienda Rollo di Ragusa. La cerimonia di oggi è stata anche l’occasione per assegnare gli award speciali previsti quest’anno: Amphora Olearia per la miglior confezione, all’azienda Frantoi Cutrera Srl di Chiaramonte Gulfi (Ragusa).
Il consorzio olio dop monti iblei esprime il proprio compiacimento per i risultati raggiunti dai propri consorziati. Un ulteriore conferma dell’ottimo lavoro svolto dalle aziende del comprensorio che continuano a conquistare premi e riconoscimenti in manifestazioni così importanti. “Un plauso alle nostre aziende – spiega il presidente del consorzio olio dop monti iblei, Giuseppe Arezzo – per questo ennesimo successo. E’ il frutto di un duro lavoro di imprenditori seri che guardano con grande interesse ai mercati esteri”.
Tutto pronto. Con la consegna, in diretta streaming, dei prestigiosi riconoscimenti del concorso nazionale “premio Ercole Olivario” giunto alla sua 28esima edizione. Si sono appena conclusi i lavori della giuria nazionale che, a seguito degli assaggi dei 98 oli finalisti, selezionati durante le sessioni di assaggio regionali, ha decretato i vincitori della28esima edizione del concorso dedicato alle migliori produzioni olivicole italiane. Il panel nazionale, rinviato nel mese di marzo a causa dell’emergenza sanitaria, è riuscito a riunirsi presso la Camera di Commercio di Perugia. La giuria guidata dal capo panel Gianfranco De Felici, è composta da 15 degustatori professionisti provenienti da tutte le regioni partecipanti al concorso: A vincere questa edizione del concorso ed avere come prestigioso riconoscimento il Tempietto dell’Ercole Olivario saranno i migliori oli italiani delle due categorie in gara (Dop/Igp ed extra vergine) per le tipologie fruttato leggero, fruttato medio e fruttato intenso. Un risultato straordinario per la Sicilia con dieci aziende “selezionate” e sette del comprensorio orientale. “Siamo in trepida attesa per un risultato sicuramente importante – spiega il presidente del consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei, Giuseppe Arezzo -le nostre aziende partecipano a quasi tutti i concorsi nazionali ma il premio Ercole Olivario riveste un significato particolare. Chiederemo alla giuria, in presenza di un premio significato per le aziende del consorzio di tutela dell’olio dop, una presenza istituzionale nel comprensorio del sud est della Sicilia. Con un momento celebrativo in uno dei comuni sede dell’azienda premiata”. Il presidente Arezzo si rivolge al sindaco di Chiaramonte Gulfi (città dell’olio), Sebastiano Gurrieri. “la città dell’olio deve sposare in pieno gli obiettivi del consorzio – aggiunge Arezzo – che sono la promozione e la valorizzazione a 360 gradi. Ci aspettiamo un segnale di vicinanza in un momento così delicato per le aziende”.
PREMIO ERCOLE OLIVARIO, Diretta Streaming giovedi 18 giugno alle ore 11.
La proclamazione dei vincitori, alla presenza del Presidente del Comitato di Coordinamento dell’Ercole Olivario Giorgio Mencaroni, verrà trasmessa nei canali social del Premio Nazionale Ercole Olivario (You tube https://www.youtube.com/channel/UCtO6UkqpMr__XRarQ2xm5Ww/featured, Facebook https://www.facebook.com/premioercoleolivario/?ref=bookmarks, e Instagram https://www.instagram.com/ercoleolivario/) dando così l’opportunità, per la prima volta a tutti, di poter seguire questo evento di celebrazione della qualità dell’olio italiano. Un viaggio, quello dell’Ercole Olivario 2020, che ha percorso virtualmente l’Italia da nord a sud, passando per le isole, facendo tappa nelle regioni ad alta vocazione olivicola e dando visibilità a territori ed aziende. Appuntamento giovedì 18 giugno con inizio alle ore 11.